Spariamo il sale nel cielo per ridurre il riscaldamento globale?
Che, detta così, sembra una sciocchezza, e invece l'Università di Washington ci crede fortissimo e ha raccolto un bel po' di finanziamenti.
A San Francisco si è svolto un test innovativo che ha acceso i riflettori sulla geoingegneria, la scienza che cerca di contrastare il riscaldamento globale con metodi non convenzionali. Questo esperimento specifico si concentra sulla tecnica del "marine cloud brightening", ovvero l'illuminazione delle nuvole marine. Si tratta di spruzzare particelle finissime, in questo caso sale marino, nell'atmosfera per aumentare la riflettività delle nuvole. L'obiettivo? Riflettere più luce solare nello spazio, riducendo l'energia solare che raggiunge la superficie terrestre e potenzialmente raffreddando il pianeta.
Wow, ma sul serio?
Condotto ad Alameda, California, questo esperimento è guidato da ricercatori dell'Università di Washington come parte del Marine Cloud Brightening Program. La scelta della Bay Area non è casuale: il suo clima nebbioso offre le condizioni ideali per simili test, che si prevede continueranno fino all'autunno.
Sviluppato negli anni con il supporto iniziale del fondo sostenuto da Bill e Melinda Gates per la Ricerca Innovativa sul Clima e l'Energia, il progetto ha incontrato ritardi a causa di problemi di finanziamento, ma si prevede di passare da test su terra a test basati su navi e, infine, a test su scala più ampia in mare.
L'esperimento ad Alameda segna un passo significativo nella ricerca sull'illuminazione delle nuvole marine, essendo il primo del suo genere in Nord America e il secondo al mondo. I ricercatori stanno esplorando le dimensioni e la concentrazione delle particelle di sale marino per perfezionare la loro formula e verificare se può effettivamente illuminare le nuvole e raffreddare il pianeta.
Ma, funziona?
Il progetto ha suscitato interesse e controversie. Da un lato, c'è chi vede questa tecnologia come una soluzione necessaria per mitigare gli effetti del cambiamento climatico; dall'altro, ci sono preoccupazioni riguardo le possibili conseguenze imprevedibili di interferenze con i sistemi naturali. L'esperimento è stato condotto con una certa discrezione per evitare reazioni negative, e la Casa Bianca ha chiarito che il governo statunitense non è coinvolto negli esperimenti di Modifica della Radiazione Solare (SRM) ad Alameda o altrove.
Il progetto ha attirato anche l'attenzione di fonti di finanziamento private, come SilverLining, un'organizzazione no-profit fondata dall'ex dirigente tecnologico Kelly Wanser per promuovere la ricerca su interventi climatici come l'illuminazione delle nuvole.
In conclusione, il test di San Francisco rappresenta una ricerca in corso sulla fattibilità e sui rischi dell'illuminazione delle nuvole marine come strumento potenziale per ridurre i rischi climatici. Gli esperimenti sono su piccola scala e localizzati, e i ricercatori sottolineano che c'è ancora molto da imparare sugli effetti collaterali potenziali e l'efficacia di tali tecniche di geoingegneria.
Brevi Accelerazioni
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Ottimo lavoro Michele